Il mosaico di Mario Sironi
Nell'aula della Prima Sezione della Corte d'Assise e d'Appello, tra pareti rivestite di onice di S. Quirico d'Orcia e ampi
finestroni dalle intelaiature in bronzo, spicca sul frontale il mosaico di Mario Sironi. Eseguito intorno al 1936, esso
rappresenta la "Giustizia armata con la Legge"; a destra spicca una figura femminile, simbolo della Verità, e a sinistra
una figura virile, simbolo della Forza; tra gli emblemi della Giustizia, trionfi di alabarde e aquile romane. Tutta la
rappresentazione "è racchiusa in una poderosa sintesi di contenuto interiore con una visione di artista, al servizio di
una tecnica musiva consumata e di un linguaggio aperto e espressivo". Marino Ronchi conferma che "il mosaico della
Giustizia, che è una scultura dipinta, si apparenta indifferentemente con i bassorilievi ittiti, con i mosaici bizantini,
con le sculture romaniche, infine sempre con quelle arti che hanno la facoltà di concretizzare spazio e colore entro i
limiti di una saldissima metafora. Anche nel colore Sironi mira, come sempre, all'essenza e sul brunico registro del fondo
concede qualche azzurro grigio, del bianco, qualche terra rossa, un po' di azzurro chiaro e pochissimo rosso vivo.
Tavolozza elementare che sostituisce la gioia che può dare una ricca gamma coloristica con il senso di un misurato
linguaggio composto di note gravi, che meglio fa risaltare la forma plastica".