Alcuni articoli della Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione europea e
della
Convenzione europea per la
salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del Consiglio d’Europa, di
particolare riferimento per la Magistratura di sorveglianza
____________________
Unione Europea
CARTA DEI DIRITTI
FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEA
Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione proclamano
solennemente quale Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea il testo
riportato in appresso.
Fatto a Nizza, addì sette
dicembre duemila.
Articolo 2 – Diritto alla vita .
1. Ogni individuo ha diritto alla vita.
2. Nessuno può essere condannato alla pena di morte, né giustiziato.
Articolo 4 – Proibizione della tortura e delle
pene o trattamenti inumani o degradanti.
Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti
inumani o degradanti.
Articolo 19 – Protezione in caso di
allontanamento, di espulsione e di estradizione.
1. Le espulsioni collettive sono vietate.
2. Nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui
esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o
ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti.
Articolo 20 – Uguaglianza davanti alla legge.
Tutte le persone sono uguali davanti alla legge.
Articolo 21 – Non discriminazione.
1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in
particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o
sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni
personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad
una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le
tendenze sessuali.
2. Nell'ambito d'applicazione del trattato che istituisce la Comunità europea e
del trattato sull'Unione europea è vietata qualsiasi discriminazione fondata
sulla cittadinanza, fatte salve le disposizioni particolari contenute nei
trattati stessi.
Articolo 41 – Diritto ad una buona
amministrazione.
1. Ogni individuo ha diritto a che le questioni che lo riguardano
siano trattate in modo imparziale, equo ed entro un termine ragionevole dalle
istituzioni e dagli organi dell'Unione.
2. Tale diritto comprende in particolare:
- il diritto di ogni individuo di essere ascoltato prima che nei suoi confronti
venga adottato un provvedimento individuale che gli rechi pregiudizio;
- il diritto di ogni individuo di accedere al fascicolo che lo riguarda, nel
rispetto dei legittimi interessi della riservatezza e del segreto
professionale;
- l'obbligo per l'amministrazione di motivare le proprie decisioni.
3. Ogni individuo ha diritto al risarcimento da parte della Comunità dei danni
cagionati dalle sue istituzioni o dai suoi agenti nell'esercizio delle loro
funzioni conformemente ai principi generali comuni agli ordinamenti degli Stati
membri.
4. Ogni individuo può rivolgersi alle istituzioni dell'Unione in una delle
lingue del trattato e deve ricevere una risposta nella stessa lingua.
Articolo 47 – Diritto a un ricorso effettivo e
a un giudice imparziale.
Ogni individuo i cui diritti e le cui libertà garantiti dal
diritto dell'Unione siano stati violati ha diritto a un ricorso effettivo
dinanzi a un giudice, nel rispetto delle condizioni previste nel presente
articolo.
Ogni individuo ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente
e entro un termine ragionevole da un giudice indipendente e imparziale,
precostituito per legge. Ogni individuo ha la facoltà di farsi consigliare,
difendere e rappresentare.
A coloro che non dispongono di mezzi sufficienti è concesso il patrocinio a
spese dello Stato qualora ciò sia necessario per assicurare un accesso
effettivo alla giustizia.
Articolo 48 – Presunzione di innocenza e
diritti della difesa.
1. Ogni imputato è considerato innocente fino a quando la sua
colpevolezza non sia stata legalmente provata.
2. Il rispetto dei diritti della difesa è garantito ad ogni imputato.
Articolo 49 – Principi della legalità e della
proporzionalità dei reati e delle pene.
1. Nessuno può essere condannato per un'azione o un'omissione che,
al momento in cui è stata commessa, non costituiva reato secondo il diritto
interno o il diritto internazionale. Parimenti, non può essere inflitta una
pena più grave di quella applicabile al momento in cui il reato è stato
commesso. Se, successivamente alla commissione del reato, la legge prevede
l'applicazione di una pena più lieve, occorre applicare quest'ultima.
2. Il presente articolo non osta al giudizio e alla condanna di una persona
colpevole di un'azione o di un'omissione che, al momento in cui è stata
commessa, costituiva un crimine secondo i principi generali riconosciuti da
tutte le nazioni.
3. Le pene inflitte non devono essere sproporzionate rispetto al reato.
Articolo 50 – Ne bis in idem.
Nessuno può essere perseguito o condannato per un reato per il
quale è già stato assolto o condannato nell'Unione a seguito di una sentenza
penale definitiva conformemente alla legge.
____________________
Consiglio d’Europa
CONVENZIONE EUROPEA
PER LA SALVAGUARDIA
DEI DIRITTI DELL'UOMO
E DELLE LIBERTÀ FONDAMENTALI
Firmata a Roma il 4 novembre 1950, entrata in vigore il 3
settembre 1953, emendata col Protocollo n. 11 firmato a Strasburgo l’11 maggio
1994, entrato in vigore il 1 novembre 1998, ratificata da tutti i 47 Stati
membri del Consiglio d’Europa.
Articolo 3 – Divieto della tortura.
Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti
inumani o degradanti.
Articolo 5 – Diritto alla libertà ed alla
sicurezza.
1) Ogni persona ha diritto alla libertà e alla sicurezza. Nessuno
può essere privato della libertà, salvo che nei casi seguenti e nei modi
prescritti dalla legge:
a) se è detenuto regolarmente in seguito a condanna da parte di un tribunale
competente;
b) se è in regolare stato di arresto o di detenzione per violazione di un
provvedimento emesso, conformemente alla legge, da un tribunale o per garantire
l'esecuzione di un obbligo prescritto dalla legge;
c) se è stato arrestato o detenuto per essere tradotto dinanzi all'autorità
giudiziaria competente, quando vi sono ragioni plausibili per sospettare che
egli abbia commesso un reato o vi sono motivi fondati per ritenere che sia
necessario impedirgli di commettere un reato o di fuggire dopo averlo commesso;
d) se si tratta della detenzione regolare di un minore decisa per sorvegliare
la sua educazione o della sua detenzione regolare al fine di tradurlo dinanzi
all'autorità competente;
e) se si tratta della detenzione regolare di una persona suscettibile di
propagare una malattia contagiosa, di un alienato, di un alcolizzato, di un
tossicomane o di un vagabondo;
f) se si tratta dell'arresto o della detenzione regolari di una persona per
impedirle di entrare irregolarmente nel territorio, o di una persona contro la
quale è in corso un procedimento d'espulsione o d'estradizione.
2) Ogni persona arrestata deve essere informata, al più presto e in una lingua
a lei comprensibile, dei motivi dell'arresto e di ogni accusa elevata a suo
carico.
3) Ogni persona arrestata o detenuta, conformemente alle condizioni previste
dal paragrafo 1 (c) del presente articolo, deve essere tradotta al più presto
dinanzi ad un giudice o ad un altro magistrato autorizzato dalla legge ad
esercitare funzioni giudiziarie e ha diritto di essere giudicata entro un
termine ragionevole o di essere messa in libertà durante la procedura. La
scarcerazione può essere subordinata ad una garanzia che assicuri la
comparizione della persona all'udienza.
4) Ogni persona privata della libertà mediante arresto o detenzione ha il
diritto di presentare un ricorso ad un tribunale, affinché decida entro breve
termine sulla legittimità della sua detenzione e ne ordini la scarcerazione se
la detenzione è illegittima.
5) Ogni persona vittima di arresto o di detenzione in violazione ad une delle
disposizioni di questo articolo ha diritto ad una riparazione.
Articolo 6 – Diritto ad un processo equo.
1) Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata
equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale
indipendente e imparziale, costituito per legge, il quale deciderà sia delle
controversie sui suoi diritti e doveri di carattere civile, sia della
fondatezza di ogni accusa penale che le venga rivolta. La sentenza deve essere
resa pubblicamente, ma l'accesso alla sala d'udienza può essere vietato alla
stampa e al pubblico durante tutto o parte del processo nell'interesse della
morale, dell'ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società
democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la protezione della
vita privata delle parti in causa, o nella misura giudicata strettamente necessaria
dal tribunale, quando in circostanze speciali la pubblicità puO' pregiudicare
gli interessi della giustizia.
2) Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente fino a quando la sua
colpevolezza non sia stata legalmente accertata.
3) In particolare, ogni accusato ha diritto a:
a) essere informato, nel più breve tempo possibile, in una lingua a lui
comprensibile e in un modo dettagliato, della natura e dei motivi dell'accusa
elevata a suo carico;
b) disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie a preparare la sua
difesa;
c) difendersi personalmente o avere l'assistenza di un difensore di sua scelta
e, se non ha i mezzi per retribuire un difensore, poter essere assistito
gratuitamente da un avvocato d'ufficio, quando lo esigono gli interessi della
giustizia;
d) esaminare o far esaminare i testimoni a carico ed ottenere la convocazione e
l'esame dei testimoni a discarico nelle stesse condizioni dei testimoni a
carico;
e) farsi assistere gratuitamente da un interprete se non comprende o non parla
la lingua usata all'udienza.
Articolo 7 – Nessuna pena senza legge.
1) Nessuno può essere condannato per una azione o una omissione
che, al momento in cui è stata commessa, non costituiva reato secondo il
diritto interno o internazionale. Parimenti, non può essere inflitta una pena
più grave di quella applicabile al momento in cui il reato è stato commesso.
2) Il presente articolo non ostacolerà il giudizio e la condanna di una persona
colpevole di una azione o di una omissione che, al momento in cui è stata
commessa, era un crimine secondo i principi generale di diritto riconosciuti
dalle nazioni civili.
Articolo 19 – Istituzione della Corte
Per assicurare il rispetto degli impegni derivanti alle Alte Parti
Contraenti dalla presente Convenzione e dai suoi protocolli, è istituita una
Corte europea dei Diritti dell'Uomo, di seguito denominata "la
Corte". Essa funziona in maniera permanente.
Articolo 34 – Ricorsi individuali
La Corte può essere investita di un ricorso fatto pervenire da
ogni persona fisica, ogni organizzazione non governativa o gruppo di privati
che pretenda d'essere vittima di una violazione da parte di una delle Alte
Parti contraenti dei diritti riconosciuti nella Convenzione o nei suoi
protocolli. Le Alte Parti Contraenti si impegnano a non ostacolare con alcuna
misura l'effettivo esercizio efficace di tale diritto.